Un articolo diverso dal solito per parlare dei lavori fatti a casa mia per migliorare i consumi energetici per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria, e vedere come è andata passato il primo inverno.
Premesse doverose
Lavori effettuati
Abito in Emilia romagna, zona climatica E (~2260 gradi giorno). L'abitazione ha un piano terra (che è il piano "vissuto") di 96mq, e un piano interrato (che possiamo identificare per metà come tavernetta, e metà come magazzino) di 68mq.
Non arriva il metano, per questo il riscaldamento era fatto prevalentemente con una caldaia a pellet da 15kW. In più avevo una caldaia a GPL che gestiva l'acqua calda sanitaria, e all'occorrenza poteva anche essere usata in riscaldamento (ma, dato l'alto costo del GPL, non la usavo praticamente mai cosi'). Come terminali ho dei comuni radiatori in alluminio.
L'APE inseriva la casa in classe G (294,42kWh/mq-anno): data l'alta dispersione scaldare casa con il pellet era una discreta lotta, e per evitare di dover usare troppi sacchi di pellet al giorno (che al di la del costo significa dover essere a casa per caricare, spostare ogni giorno dei sacchi dal magazzino, pulire più spesso la caldaia dalle ceneri...) alla fine riscaldavo solo le 4 stanze principali (sala, cucina, camera da letto) e poco più. Maggiori dettagli sulla situazione precedente li darò sotto.
Ho quindi deciso di investire nel migliorare il rendimento energetico di casa, in questo modo:
Da notare che i radiatori in alluminio non sono stati toccati: risultavano già sufficienti per scaldare gli ambienti anche a basse temperature (nelle camere da letto erano leggermente sottodimensionati, ma li mi va bene che ci sia un possa essere un pochino meno caldo - cosa che poi nel primo inverno non è mai successa).
Risultati ottenuti
Riscaldamento
Potenza PDC: 9kW. Terminali: radiatori in alluminio. Zona: E (gradi giorno: 2260)
Mese | Temperature medie | Consumo elettrico | COP base / completo |
Produzione termica | Ore funz / On-Off |
Ottobre | 14° (min: 5°) | 56.8 kWh | 5.65 / 5.21 |
296 kWh |
99 / 90 [*Nota1] |
Novembre | 10.2° (min: 0°) | 153 kWh | 6.11 / 4.91 |
751 kWh |
243 / 128 |
Dicembre | 4.4° (min: -2°) | 396 kWh | 4.96 / 4.29 |
1699 kWh |
470 / 244 |
Gennaio | 3.5° (min: -3.5°) | 399 kWh | 4.92 / 4.25 |
1696 kWh |
441 / 275 |
Febbraio | 7.7° (min: 0°) | 198 kWh | 5.84 / 4.79 |
948 kWh |
297 / 80 |
Marzo | 8.4° (min: -1°) | 215 kWh | 5.71 / 4.73 |
1017 kWh |
302 / 85 |
Aprile | 12.7° (min: 3°) | 70.4 kWh | 6.55 / 5.40 |
380 kWh |
117 / 53 |
TOTALI | 8.7° (min: -3.5°) | 1.49 MWh | 5.41 / 4.57 |
6,81 MWh |
1969 / 954 |
Alcune note per poter comprendere la tabella: per "COP base" intendo il cop "ideale" calcolato dalla macchina come rapporto tra potenza termica generata e potenza elettrica consumata. Entrambi questi dati sono riportati dalla macchina stessa, e in particolare per quanto riguarda la potenza consumata questa risulta inferiore alla potenza dissipata letta a monte da un dispositivo di misurazione esterna. Questa discrepanza è data dal fatto che (almeno in linea teorica) la macchina per il calcolo del COP considera il solo consumo del compressore, ovvero della parte di effettiva generazione calore: non vengono considerati invece i consumi del circolatore e di qualunque altro elemento che non ha strettamente a che fare con la generazione di calore. In questo modo si ha il COP della sola parte di generazione, che è effettivamente confrontabile con generatori diversi (anche montati su impianti diversi).
Io però, come "Consumo elettrico", considero quello effettivo monitorato a monte, che considera il consumo complessivo del "sistema caldaia" (che comprende tutto, fino anche alla scheda wifi...). Per questo motivo calcolo anche un "COP completo", ottenuto dal rapporto tra potenza erogata (sempre considerando quella riportata dalla macchina) e potenza consumata ottenuta dal rilevatore a monte.
Attraverso questo rapporto posso poi calcolare (ovviamente con un grado di approssimazione rilevante) la "Produzione termica".
Acqua Calda Sanitaria
COP base: 3.62 / completo: 3.38 (vedi sopra per la spiegazione della differenza tra questi valori)
Produzione termica: 963kWh
Per l'ACS non sto a dare i dati mese per mese, poco utili: c'è un leggero consumo maggiore a dicembre/gennaio rispetto a ottobre/aprile per ovvie ragioni, ma gli scostamenti sono poco rilevanti.
Spesa complessiva
Trasformare i dati di consumo riportati sopra in $oldi è questione non banale. Il costo dell'energià è cambiato significativamente in quei 7 mesi (e dopo sarebbe cresciuto ancora di più come sappiamo), a marzo ho cambiato operatore energetico, nelle bollette sono presenti anche tutti gli altri consumi, e da inizio anno è entrato in funzione l'impianto fotovoltaico che mi ha permesso di abbattere notevolmente i costi. Quindi non posso dare un valore preciso di quanto speso. Posso però dare un valore indicativo. Mediamente in quei 7 mesi ho speso 0,30€/kWh [*Nota3]
Riscaldamento: 1.49 MWh = 447€
ACS: 285kWh = 86€ su 7 mesi (12.3€/mese)
E' importante notare come queste spese soffrano già degli aumenti del costo dell'energia del 2021. Se ci fossero ancora i prezzi dell'energia degli anni precedenti avrei ovviamente speso molto meno: considerando gli 0,21€/kWh che spendevo negli anni prima, avrei speso ~310€ di riscalmento e ~60€ (8.6€/mese) di ACS. E' un dato da tenere in considerazione sotto quando farò i confronti con le spese degli anni scorsi.
Situazione precedente ai lavori: quanto consumavo
Come anticipato, in passato per evitare di usare troppo pellet scaldavo solo le 4 stanze principali e solo in parte il resto. In pratica scaldavo solo 80mq. Inoltre la temperatura impostata era attorno ai 19.5°: di fatto la casa era quasi sempre attorno ai 19°.
Mediamente negli inverni precedenti usavo poco meno di 3 bancali di pellet (ogni bancale contiene 66 o 67 sacchi da 15Kg, per un totale indicativo di 2.8 quintali di pellet a inverno). Un bancale di pellet mi costava tra i 300€ e i 350€.
Quindi un inverno medio, per il solo riscaldamento, mi costava circa 900€.
Per quanto riguarda ACS usavo circa 320l di GPL all'anno [*nota4], per un costo medio di 0,85€/l (è variato molto nel tempo, questa è una media).
Quindi un anno di ACS mi costava circa 270€ (22.5€/mese)
In sostanza il confronto economico pre e post lavori, considerando i costi elettrici che avevo negli stessi anni per essere paragonabili, è questo:
Riscaldamento nuovo (PDC su 130mq): 310€
ACS vecchio (GPL): 22.5€/mese
ACS nuovo (PDC): 8.6€/mese
Al di la dei costi bisogna anche considerare che:
- il caldo cosi' facendo è meglio distribuito, e tengo di giorno 20° (prima era quasi sempre a 19°)
- non devo caricare ogni giorno i sacchi di pellet, e portarli ogni 2/3 giorni con la carriola dal deposito a casa, e pulire dalla fuliggine la caldaia, e fare la pulizia annuale della caldaia, e tenere lo spazio per 3 bancali... tutto questo non ha prezzo!
- non produco più fumo di combustione dai camini delle caldaie
- con il fotovoltaico riesco ad abbattere ulteriormente i costi
Se vogliamo proprio proprio trovare un contro:
Proviamo a calcolare i kWh prodotti pre-lavori
Riscaldamento
Considerando che il pellet fa mediamente 4,9 kWh/kg, che c'è un perdita in cenere dello 0.9%, che la caldaia ha un rendimento del 90%, i 2.8 quintali di pellet prodotti in una stagione dovrebbero produrre 12MWh di potenza termica.
ACS
Il GPL dovrebbe produrre 7,25kWh/l, che vanno a circa 6-6,5kWh/l considerando i rendimenti della caldaia. I 320l che ipotizzo di usare all'anno per ACS si traducono quindi in circa 2MWh di potenza termica annuale.
In questo caso ovviamente il cappotto non c'entra nulla, ma c'è il vantaggio della PDC.
La mia configurazione di utilizzo della PDC
In questo articolo non parlerò della marca della PDC acquistata. Il perchè è presto detto: non credo sia rilevante. Se volete saperlo, è scritto qui.
Per migliorare la prestazioni energetiche di casa propria la cosa più importante è migliorare l'involucro, in modo da diminuire le dispersioni esterne. Se avete un buon involucro, anche senza cambiare generatore otterrete degli ottimi risultati.
Poi ovviamente, non proprio tutte le PDC sono uguali: ce ne sono sicuramente da scartare, vuoi perchè di qualità davvero infima (ma al giorno d'oggi sono poche), vuoi perchè prodotti rimarchiati (e allora meglio rivolgersi all'originale), vuoi perchè troppo costose (non ha senso spendere troppo per una PDC se avete un buon involucro), vuoi perchè l'assistenza specifica nella nostra zona è carente. E bisogna evitare le ibride.
Ma all'interno delle PDC papabili bene o male le differenze sono minime: magari con una PDC potete avere un COP leggermente migliore, o una migliore gestione di certi aspetti, o magari il pannellino è più semplice da usare. Ma "in soldoni" non vi cambierà tantissimo a fine anno.
Discorso diverso ovviamente se non potete migliorare l'involucro di casa vostra, e abitate in regioni fredde o ad altitudini elevate: in quel caso allora la scelta della PDC può fare la differenza e bisogna valutare le cose meglio (però se ad esempio vivete nel centro-sud francamente anche con un involucro scarso dubito che spendere troppo nella PDC abbia senso).
Premesso questo, come ho impostato il mio impianto, considerando che sono su termosifoni?
Link Utili
Prima di fare i lavori descritti, ho impiegato i due anni precedenti a informarmi per cercare di capire la soluzione migliore che mi prospettava il mercato per migliorare il mio rendimento energetico. Riepilogo qui sotto i miei alleati fondamentali per queste mie valutazioni.
Ovviamente nei 2 anni precedenti ho seguito tantissimi altri siti, forum, canali youtube, difficile elencarli tutti. Attenzione però perchè c'è anche tanta disinformazione (o informazione "interessata").
Per finire, questo sono gli altri articoli in questo blog che approfondiscono altri aspetti:
4 Comments
Temperatura minima di mandata
Inviato da Stefano (non verificato) il
Ciao Stefano, purtroppo
Inviato da admin il
credo di aver capito il problema
Inviato da Stefano (non verificato) il
potenza minima dissipata
Inviato da gruppo (non verificato) il
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